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Sestriere Ciantiplagna (TO) 2017

Giornaliera - Partenza Sestriere (TO). Giro di alta quota sulle strade militari più alte d’Italia e d’Europa, con panorami spettacolari sulle valli sottostanti arricchito da una sorta di viaggio nella storia della prima Guerra mondiale con numerose testimonianze storiche.
Realizzato il 24GIU17.

Salita al Ciantiplagna

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1.    Informazioni tecniche
2.    Altimetria + tabella di marcia
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Galleria Immagini

Salita al Ciantiplagna
Salita al Ciantiplagna
Salita al Ciantiplagna
Salita al Ciantiplagna
Ciantiplagna
Neve sul Ciantiplagna
Testa Assietta
Strada Assietta
Strada Assietta
Salita al Colle Genevris
Discesa sul Colle Bourget
Dal Colle Basset verso Sestriere






























Il giorno dopo… (commenti)

Pabli
E’ stato come un 13 al totocalcio.
Parto dal meteo, due giorni di sole pieno, caldo e limpido sulle Alpi non è cosa da poco, un percorso tirato a lucido per la gara della settimana successiva, la chiusura al traffico della strada dell’Assietta ci ha permesso di godercela tutta per noi, ed infine la possibilità di ricaricare le “elettriche” al rifugio in quota nonostante fosse chiuso. Quando ci ricapita?
Non lo so, di certo c’è che ne abbiamo approfittato in pieno masticando la giornata da mattina a sera assaporandone il gusto. Vado a memoria, ma in Italia con c’è posto che ti permetta di “volare” ad alta quota per lunghi tratti come sull’Assietta, immaginate di essere su un drone a volte di fianco a pareti verticali, “sospesi”. E’ meglio non soffrire di vertigini, ma è impagabile.
E come sempre il pensiero va a quei ragazzi che hanno costruito queste ardite meraviglie ingegneristiche in tempi ostili e che oggi sono ancora lì per farci divertire. Siamo fortunati, molto fortunati, anche se qualche volta dobbiamo spingere a piedi, (ma questo lo fanno solo “le merde sul badile”).

Come è andata.
Comincia tutto alla chetichella, da Sestriere (2000 slm) c’è da scendere a Pourrieres (1400 slm) in fuoristrada dove però qualche strappetto rompe l’idillio.
Da Pourrieres inizia la salita verso l’agriturismo Lago della Rane (1900 slm) che è il primo obiettivo di giornata dove possiamo ricaricare le quattro “elettriche” e ingolfarci di polenta ai quattro condimenti.
Si riparte, destinazione Ciantiplagna a quota 2790 slm. Una prima breve parte asfaltata e poi comincia la carraia che sale a pendenza costante tagliando il costone della montagna. Il Lago delle Rane diventa sempre più piccolo, la traccia a tratti è scavata nella parete, si contorce, segue sinuosa la sagoma della roccia fino a raggiungere il crinale affacciandosi di là e poi di qua dalla cresta proponendoci panorami diversi ad ogni curva, è veramente spettacolare. Qua si vola, siamo in vetta, ora si plana verso il colle dell’Assietta.
Da qui la strada si fa più pianeggiante, tocca diverse postazioni militari, altre tracce a ricordo dei caduti sono disseminate sul percorso, l’essere solo in questi tratti rende più suggestivo il passaggio fino al Rifugio Casa Assietta dove mi fermo per ringraziare Renzo, il gestore, che ci ha permesso di ricaricare e rifornito di bevande nonostante il rifugio fosse chiuso.
Poi con il solo rumore del vento nelle orecchie scavalchiamo i vari colli fino all’ultimo, il Basset dove con una veloce picchiata siamo al Sestriere.
Devo fare i complimenti ai nostri “caschi rosa” che hanno portato via il giro come se nulla fosse, brave ragazze.
Voti: Percorso 4,8 – Paesaggio 5.

Sele
A parte che mentalmente non ero tanto in forma, devo confermare purtroppo che per me le strade militari non mi affascinano. Fin che siamo scesi da 2000 a 1400 tutto tranqui, pezzo d'asfalto ci sta, la salita rasente la montagna fino a salire in max  quota scenario stupendo fino a trovare la neve dove io e le 3 gnocche abbiamo fatto la foto ci sta, ma dopo fino a Sestriere se il nero che sta girando su Whatsapp me lo appoggiava tutto, sarei stato più soddisfatto che continuare il giro.
Percorso 1 - Paesaggio 5 – Compagnia 5.
Ringrazio il Nari che mi ha tenuto compagnia la domenica girando su e giù per il mercatino gustando formaggi e salumi tipici del posto.

Nari
Tour dell'Assietta un nome ricorrente nei resoconti di giornali che si occupano di marathon e sicuramente il fascino e la difficoltà sono tutte meritate ... E poi il caldo che c’era, mai visti 30 gradi a 2000mt. Anche se nella salita principale sono stato assalito dai crampi risolti grazie all’intervento di Sergio, considerato che le mie pastiglie non mi hanno fatto alcun effetto a differenza del Toro, sono arrivato non troppo stanco ma la paura dei crampi mi ha impedito il giro del giorno dopo. Comunque lo scopo è stato raggiunto.
Voti : Percorso 5 – Paesaggio 4,5 perchè il max è solo per le Dolomiti. Il giorno dopo bighellonando con il Sele a Cesana Torinese per mercatini e assaggini vari ho scoperto una località che meriterà un week end quest’inverno perciò i Tenaci sciatori stiano pronti...sperando che nevichi.

Giusi
La partenza è stata lenta.  Venerdì era prevista per le 14.30 poi per le 16.30. Qualcuno dice di essere pronto per le 16 ma il Sele non arriva. Monta una bici, montane due, tre, quattro, fa molto caldo e occorre cambiare le maglie. Prima sosta a casa del Nari per cambio maglia, seconda sosta a casa del Sele per anche altri bisogni, terza tappa sosta al distributore per rifornimento, caffè' pizza e pp.  non arriveremo mai di questo passo, quindi invece di prendere l'autostrada proseguiamo per Piacenza dietro un trattore fino a Pontenure.   Dopo un paio d'ore molto abbondanti troviamo subito l'albergo ma le bici non passano, il tetto è spiovente. Smonta tutto. Beh, giro in paese per raggiungere i camperisti già cenati.   L'unica pizzeria aperta ha finito le pizze ma la tagliata è ottima e abbondante. 
Il giro del sabato è stato per me stupendo.  Le strade militari mi sono sempre piaciute e i panorami anche. Ci siamo anche immortalati nella neve pensando al caldo soffocante della pianura padana (non che li facesse fresco, anzi). Tornando al percorso, mi ha soddisfatto tantissimo. Vedere il mondo da così in alto trasmette serenità' e potenza. Che dire poi dei rifugi ancora chiusi? Potrebbero organizzarsi prima, ma grazie di averci lasciato caricare le batterie con i pannelli solari!!!!!
Domenica non vedevo l'ora di vedere il “Lago dei sette colori”. Visto e non piaciuto, bella discesa nel bosco che probabilmente doveva essere la salita per arrivare fino a li.   Nonostante siamo arrivati in Francia, non ho visto neanche un francese. Perché noi italiani andiamo in Francia e i francesi non vengono in Italia?
Ai posteri l'ardua sentenza.  
Week end di relax e divertimento. Paesaggio veramente selvaggio ma interessante.  Un grazie particolare alla mia bici motorizzata che nonostante il peso mi permette di divertirmi sempre. Baci a tutti.